San Carlo Cremona è felice di annunciare Paola Pivi, “A helicopter upside down”, nuovo progetto site-specific dell’artista ad essere ospitato all’interno della seicentesca chiesa sconsacrata di San Carlo (Via Bissolati 33, Cremona). La personale di Pivi sarà visitabile dal 1 Marzo 2025.
Paola Pivi presenta, all’interno della chiesa di San Carlo, un elicottero Augusta 109, capovolto e appoggiato sul
pavimento della navata centrale. Questo posizionamento trasforma un oggetto conosciuto per la sua funzionalità e
associazione al movimento in una presenza inaspettata e disorientante. Il ribaltamento enfatizza la tensione tra la
materialità concreta dell’elicottero e la sua immagine simbolica legata al volo, sfidando i visitatori a riconsiderare le
proprie percezioni e interazioni con oggetti apparentemente familiari, che, in questo contesto, assumono una dimensione
nuova e sorprendente.
L’elicottero capovolto presentato a San Carlo richiama altri interventi di Paola Pivi in cui mezzi di trasporto e oggetti
riconoscibili vengono trasformati in modi inattesi. Tra i suoi lavori precedenti figurano “Camion” (1997), costituito da un
tir rovesciato su un fianco, “Senza titolo (aereo)” (1999), un aereo da caccia capovolto presentato alla Biennale di
Venezia e l’elicottero Westland Wessex esposto sottosopra nel 2006 a Salisburgo durante il festival Kontracom06.
Inoltre, in “How I Roll” (2012), un’installazione del Public Art Fund a New York, un aereo Piper Seneca roteava in avanti,
issato su due pali su cui appoggiava le punte delle ali. Questi lavori esplorano il dislocamento e la sovversione, tra ironia e
complessità tecnica. In questa nuova installazione, la presenza monumentale dell’elicottero riflette la dimensione
ambiziosa e il grande impatto visivo che caratterizzano l’arte di Paola Pivi.
La chiesa di San Carlo, con la sua architettura carica di storia, amplifica la potenzialità di questa immagine e il rapporto
tra il reale e l’immaginario, elemento centrale nel lavoro dell’artista. L’elicottero, capovolto ed appoggiato al pavimento, si
presenta come un oggetto reale che, attraverso il suo ribaltamento, assume un carattere quasi fittizio, evocando un
contrasto tra l’ordinario e lo stravagante. Il dialogo tra l’oggetto e lo spazio trasforma la navata in un luogo di
esplorazione, dove il visitatore può divertirsi visivamente e fisicamente, vivendo un’esperienza immersiva che sfida le
convenzioni visive e invita a osservare da nuove prospettive ciò che si crede di conoscere.
Nata in Italia nel 1971, la pratica artistica di Paola Pivi è varia ed enigmatica.
Per Pivi, l’arte è un'espressione della realtà liberata al suo massimo potenziale, che trasmette le emozioni più profonde attraverso materiali diversi. La sua arte presenta spesso oggetti riconoscibili come aeroplani, orsi polari e perle. Tuttavia, Pivi modifica questi oggetti in modo inaspettato, incoraggiando il suo pubblico a riconsiderare le proprie nozioni preconcette su ciò che rappresentano. Attraverso questo approccio, crea una forma unica di stravaganza utopica, esplorando continuamente nuove forme espressive e spingendo i confini della creazione artistica.
L’arte di Pivi è una dichiarazione sull’esperienza umana, esplorando i confini tra realtà e immaginazione, ordinario e straordinario.
Ha ricevuto diversi premi che includono il Leone d’Oro alla 48 Biennale di Venezia per il migliore padiglione nazionale e la fellowship alla American Academy a Roma nel 2011.
Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni permanenti fra cui quella del Guggenheim Museum di New York, del Centre Pompidou di Parigi, della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e del Castello di Rivoli a Torino, e del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo a Roma.
Ha esposto in importanti musei e gallerie, fra cui: Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1999); P.S.1 MoMA, New York (2000, 2001, 2003, 2007); MACRO, Roma (2003, 2010); Brown University, Providence (2004); MCA - Museum of Contemporary Art of Chicago (2005); CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco (2005); White Columns, New York (2005); MassArt - Massachusset College of Art, Boston (2006); Hayward Gallery, Londra (2005); Kunsthalle Basel, Basilea (2007); Portikus, Francoforte (2008); Palazzo Grassi, Venezia (2008); Tate Modern, Londra (2009); Schirn Kunsthalle, Francoforte (2010); Rockbund Art Museum, Shanghai (2012); Dallas Contemporary (2016); The Bass Museum of Art, Miami Beach (2018); Museo MAXXI, Roma (2019); Arken Museum of Modern Art, Copenhagen (2020); The High Line, New York (2022); The Andy Warhol Museum, Pittsburgh (2022); Musée d’Art Contemporain [mac] - Musées de Marseille, Marsiglia (2023).